Principi della medicina tradizionale cinese
I principi fondamentali su cui si basa la medicina tradizionale cinese non sono uniformi e derivano da molteplici scuole di pensiero: in particolare il taoismo, il buddhismo e il neo-confucianesimo. Sin dal 1200 a.C. gli accademici cinesi appartenenti a molte scuole si impegnarono nello studio delle leggi naturali osservabili e relative implicazioni, ricavandone le ben note nozioni relative alla posizione dell’uomo nell’universo. Secondo la medicina tradizionale cinese infatti, il corpo umano è un universo in miniatura munito di un sofisticato insieme di sistemi interconnessi, che tendono a lavorare in armonia per mantenere il salutare funzionamento del corpo.
La medicina tradizionale volge le sue analisi su un particolare modello del corpo umano che si basa in modo speciale sul sistema dei meridiani. I meridiani sono canali invisibili attraverso cui scorre il Qi, o energia vitale, che formano una rete in grado di connettere tutte le parti del corpo e quest'ultimo all’universo. A differenza del modello del corpo umano utilizzato dalla medicina occidentale, che tende a dividere il corpo umano in zone, la medicina tradizionale cinese si concentra sulla funzione che una certa area del corpo svolge o dovrebbe svolgere (esistono diverse scuole di pensiero e differenze riguardo alle funzioni sopra accennate). Esistono 12 meridiani nel corpo umano, formati da 6 Yin e 6 Yang.
La diagnostica della medicina tradizionale si volge sullosservazione dei sintomi umani anzichè concentrarsi sul micro-sistema delle analisi di laboratorio e vi si possono distinguere quattro metodi diagnostici principali: l’osservazione dell’aspetto del paziente e soprattutto della sua lingua, l’ascolto dei vari suoni e l’esame degli odori, la raccolta di informazioni relative alle varie funzioni fisiologiche ed infine la palpazione di alcune zone del corpo. L’esame del polso è sicuramente tra i momenti più importanti di ogni visita e viene effettuata in sei diverse posizioni secondo un metodo volto ad identificare e localizzare vari tipi di disturbi.
L’agopuntura, metodo che prevede l’inserimento di aghi in punti precisi per facilitare un fluido scorrimento del Qi nel sistema dei meridiani, è probabilmente il metodo universalmente più conosciuto fra quelli prodigati dalla medicina tradizionale. Ci sono in realtà molti altri trattamenti, tutti basati sullo studio e la comprensione dell’energia vitale. Tra questi si trovano l’uso di erbe medicinali per rafforzare e dare supporto alle funzioni dei vari organi, il Qigong, pratica volta a stimolare l’energia attraverso l’assunzione di determinate posizioni e di semplici movimenti, la prescrizione di certi cibi che vengono utilizzati per il loro scopo curativo e non per il loro valore nutrizionale e ancora il Taiji Quan, i massaggi per stimolare l’energia, gli esercizi di respirazione e il Fengshui.
La medicina tradizionale richiede grandi capacità diagnostiche e sono necessari lunghi anni di studio per arrivare a comprendere in pieno il complesso sistema di sintomi ed equilibri: non a caso un famoso proverbio cinese cita: “un buon medico è senz’altro qualificato per fare il primo ministro”.
La medicina tradizionale volge le sue analisi su un particolare modello del corpo umano che si basa in modo speciale sul sistema dei meridiani. I meridiani sono canali invisibili attraverso cui scorre il Qi, o energia vitale, che formano una rete in grado di connettere tutte le parti del corpo e quest'ultimo all’universo. A differenza del modello del corpo umano utilizzato dalla medicina occidentale, che tende a dividere il corpo umano in zone, la medicina tradizionale cinese si concentra sulla funzione che una certa area del corpo svolge o dovrebbe svolgere (esistono diverse scuole di pensiero e differenze riguardo alle funzioni sopra accennate). Esistono 12 meridiani nel corpo umano, formati da 6 Yin e 6 Yang.
La diagnostica della medicina tradizionale si volge sullosservazione dei sintomi umani anzichè concentrarsi sul micro-sistema delle analisi di laboratorio e vi si possono distinguere quattro metodi diagnostici principali: l’osservazione dell’aspetto del paziente e soprattutto della sua lingua, l’ascolto dei vari suoni e l’esame degli odori, la raccolta di informazioni relative alle varie funzioni fisiologiche ed infine la palpazione di alcune zone del corpo. L’esame del polso è sicuramente tra i momenti più importanti di ogni visita e viene effettuata in sei diverse posizioni secondo un metodo volto ad identificare e localizzare vari tipi di disturbi.
L’agopuntura, metodo che prevede l’inserimento di aghi in punti precisi per facilitare un fluido scorrimento del Qi nel sistema dei meridiani, è probabilmente il metodo universalmente più conosciuto fra quelli prodigati dalla medicina tradizionale. Ci sono in realtà molti altri trattamenti, tutti basati sullo studio e la comprensione dell’energia vitale. Tra questi si trovano l’uso di erbe medicinali per rafforzare e dare supporto alle funzioni dei vari organi, il Qigong, pratica volta a stimolare l’energia attraverso l’assunzione di determinate posizioni e di semplici movimenti, la prescrizione di certi cibi che vengono utilizzati per il loro scopo curativo e non per il loro valore nutrizionale e ancora il Taiji Quan, i massaggi per stimolare l’energia, gli esercizi di respirazione e il Fengshui.
La medicina tradizionale richiede grandi capacità diagnostiche e sono necessari lunghi anni di studio per arrivare a comprendere in pieno il complesso sistema di sintomi ed equilibri: non a caso un famoso proverbio cinese cita: “un buon medico è senz’altro qualificato per fare il primo ministro”.
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