Nascita della Stampa in Cina
L’invenzione dei blocchi in legno per la stampa diede vita al mezzo di comunicazione che avrebbe dominato il mondo fino agli inizi della nostra era. Una copia de “Il Sutra del Diamante”, risalente all’848 è storicamente considerato il primo libro mai stampato, anche se, recenti scoperte in una pagoda coreana, hanno riportato alla luce un testo risalente al 750. La stampa a caretteri in legno fu inoltre molto usata per difondere gli insegnamenti buddhisti.
I blocchi si adattavano in modo particolarmente idoneo ai caratteri cinesi, ancor più che non i successivi caratteri mobili, peraltro inventati anch’essi dai cinesi. I blocchi per stampa in legno venivano utilizzati in diverse culture già da vari secoli per imprimere motivi ornamentali su tessuti: il primo esempio dell’applicazione di questa tecnica compare in Cina e data al 220 circa.
La stampa a blocchi comparve in Europa solo nel XIV secolo, utilizzando più o meno la stessa tecnica inventata dai cinesi, tanto che alcuni sinologi ipotizzarono un trasferimento di conoscenza avvenuto grazie a pionieri viaggiatori, ma questa teoria non viene universalmente accettata per mancanza di prove sufficienti a suffragarla.
La stampa conobbe un nuovo avanzamento quando Bi Sheng (990-1051), scienziato e uomo di stato, inventò la stampa a caratteri mobili: i caratteri erano fatti di argilla cotta, ma proprio per via del materiale usato, erano troppo fragili e si prestavano poco alla stampa su larga scala. Inoltre l’argilla non garantiva una buona adesione dell’inchiostro al carattere, costituendo un ulteriore problema. I caratteri mobili in legno furono sviluppati nel tardo XIII secolo da Wang Zhen, ufficiale che servì alla corte della dinastia Yuan. I caratteri mobili costituivano un sistema tedioso se utilizzati per stampare solo pochi libri, ma erano estremamente efficienti per la stampa di alti volumi di libri: vennero infatti impiegati in molte città cinesi da parte di imprese di ricche famiglie locali o di grandi aziende private. I caratteri mobili furono utilizzati persino dalla dinastia Qing che sponsorizzò imponenti progetti di stampa durante il XVIII secolo.
Nonostante i caratteri in legno fossero più durevoli, la stampa ripetuta portava inevitabilmente al degrado del legno a cui si poteva porre rimedio soltanto intagliando nuovamente il carattere. Il sistema fu successivamente migliorato pressando i blocchi di legno nella sabbia e colando quindi metallo fuso nella depressione creata, metodo questo che permetteva la creazione di caratteri senz’altro più durevoli. Sia la stampa a blocchi in legno che quella a caratteri mobili furono sostituiti dalla stampa di stile occidentale nella seconda metà del XIX secolo.
I blocchi si adattavano in modo particolarmente idoneo ai caratteri cinesi, ancor più che non i successivi caratteri mobili, peraltro inventati anch’essi dai cinesi. I blocchi per stampa in legno venivano utilizzati in diverse culture già da vari secoli per imprimere motivi ornamentali su tessuti: il primo esempio dell’applicazione di questa tecnica compare in Cina e data al 220 circa.
La stampa a blocchi comparve in Europa solo nel XIV secolo, utilizzando più o meno la stessa tecnica inventata dai cinesi, tanto che alcuni sinologi ipotizzarono un trasferimento di conoscenza avvenuto grazie a pionieri viaggiatori, ma questa teoria non viene universalmente accettata per mancanza di prove sufficienti a suffragarla.
La stampa conobbe un nuovo avanzamento quando Bi Sheng (990-1051), scienziato e uomo di stato, inventò la stampa a caratteri mobili: i caratteri erano fatti di argilla cotta, ma proprio per via del materiale usato, erano troppo fragili e si prestavano poco alla stampa su larga scala. Inoltre l’argilla non garantiva una buona adesione dell’inchiostro al carattere, costituendo un ulteriore problema. I caratteri mobili in legno furono sviluppati nel tardo XIII secolo da Wang Zhen, ufficiale che servì alla corte della dinastia Yuan. I caratteri mobili costituivano un sistema tedioso se utilizzati per stampare solo pochi libri, ma erano estremamente efficienti per la stampa di alti volumi di libri: vennero infatti impiegati in molte città cinesi da parte di imprese di ricche famiglie locali o di grandi aziende private. I caratteri mobili furono utilizzati persino dalla dinastia Qing che sponsorizzò imponenti progetti di stampa durante il XVIII secolo.
Nonostante i caratteri in legno fossero più durevoli, la stampa ripetuta portava inevitabilmente al degrado del legno a cui si poteva porre rimedio soltanto intagliando nuovamente il carattere. Il sistema fu successivamente migliorato pressando i blocchi di legno nella sabbia e colando quindi metallo fuso nella depressione creata, metodo questo che permetteva la creazione di caratteri senz’altro più durevoli. Sia la stampa a blocchi in legno che quella a caratteri mobili furono sostituiti dalla stampa di stile occidentale nella seconda metà del XIX secolo.
Argomenti correlati | Argomenti più letti |