Perché visitare la Cina
Cosa vi viene in mente se dico Cina? La maggior parte di voi penserà all'enorme e lontanissimo Paese comunista, troppo distante, geograficamente e culturalmente, per essere scoperto e compreso. Nell'immaginario collettivo, la Cina si configura in un contesto spazio-culturale spaventevolmente lontano e diverso dal nostro. Per questo motivo, viene molto spesso erroneamente dipinta attraverso una sterile serie di luoghi comuni.
Se si pensa alla Cina, la mente rimanda istintivamente alla Grande Muraglia, alle bacchette, alle risaie, al mito di Mao, al bambù, alle antichissime arti della scrittura e della pittura, ad una realtà immobile, atemporale, impermeabile ai mutamenti, che invece scuotono tanto violentemente il resto del mondo. Senza ombra di dubbio la Cina è tutto questo, ma è anche molto di più. E' qualcosa che nasce dalla continua fusione di vecchio e nuovo, di tradizione e innovazione, da un crogiolo, che da' vita ad una realtà sociale e culturale, in tutto e per tutto, tipicamente e propriamente cinese.
I vasti territori cinesi, dalle infinite praterie della Mongolia alle catene montuose del Tibet, hanno subito cambiamenti lenti, ma profondi; mutamenti importanti, ma non tanto da preparare il tessuto socio-culturale allo sconvolgimento epocale, provocato dal crollo della struttura imperiale nel 1911 e dal successivo avvento del comunismo.
Oggi, il gigante orientale deve tener testa alla sfida incalzante lanciata dalla globalizzazione. Il fenomeno viene osservato da lontano e con diffidenza, ma, nonostante le precauzioni, la modernità sta lentamente facendosi strada nell'impervio tessuto sociale cinese. Dalla storia della Cina nasce la moderna realtà cinese, in cui elementi dell'antica tradizione confuciana si fondono con il mito maoista, fino ad imbattersi negli attuali problemi, che l'internazionalizzazione presenta al governo comunista.
Data la vastità del territorio, sarebbe scorretto generalizzare parlare della nazione nel suo complesso. Nel Paese la popolazione cinese è molto varia, sono infatti circa 56 le etnie cinesi, ognuna delle quali ha le proprie peculiarità. Così come è varia la popolazione, altrettanto variegate sono le regioni della Cina, sia geograficamente che culturalmente.
Questo specifico mix di storia, cultura e tradizione, sviluppatosi nelle varie zone, ha dato vita a delle differenze sostanziali tra i gruppi etnici. Prima fra tutte, troviamo le differenze della lingua cinese: partendo da Pechino, centro culturale nonché capitale amministrativa, troviamo il Mandarino, lingua ufficiale della Repubblica popolare cinese, detto anche Putonghua (lingua comune). Scendendo verso il secondo grande centro per importanza, ci imbattiamo nel dialetto di Shanghai, quasi irriconoscibile rispetto alla lingua della capitale. Infine, inoltrandoci nel Sud della Repubblica fino a Canton, troviamo ancora un'altra versione della lingua ufficiale, il Cantonese. Casi a parte sono poi quelli di Hong Kong, Macao e Taiwan, occupate fino al secolo scorso da potenze occidentali (rispettivamente Inghilterra, Portogallo e USA), di cui la lingua è stata, seppur flebilmente, contaminata dagli idiomi stranieri.
Lingua diversa significa anche cornice culturale differente. Se Pechino è da sempre la capitale culturale, culla dell'antica civiltà Han, Shanghai è la moderna metropoli, centro trainante della moderna economia. Tra questi due poli, vi è però un sottobosco culturale piuttosto vasto e non trascurabile. Sono i relativamente piccoli gruppi etnici che donano alla Cina, la sua straordinaria ricchezza culturale.
Anche nella geografia della Cina, le differenze sono piuttosto marcate. A nord, il Deserto del Gobi e le estese praterie della Mongolia dominano un paesaggio incontaminato, dove è possibile riscoprire completamente la voce della natura. Nella regione interna del Sichuan, invece, il territorio è più brullo e stepposo. Le zone che circondano la capitale e la costa sono completamente industrializzate. Fabbriche e container offrono una triste visuale a chi passa per quelle zone. Il Sud è ricco di corsi fluviali, che hanno permesso la creazione di incantevoli città, quale Suzhou, la Venezia orientale. Infine, c'è il Tibet, la regione al confine indiano, con le sinuose catene montuose dell'Himalaya.
A volte, guardando la Repubblica popolare cinese attraverso gli occhi generalizzanti dei mass media, si pensa ad uno sterile territorio industriale, privo di anima, ma non appena si allunga lo sguardo un po' oltre la cortina di fumo, si scopre una terra calda di musica e poesia, ricca di storie da ascoltare e di sapori da scoprire, una terra che sa accogliere caldamente il suo esploratore, a patto che questi apra il cuore e la mente ad una civiltà completamente e sorprendentemente diversa dalla propria.
Conoscere la Cina e conoscerla in modo profondo, evitando i luoghi comuni, diventa sempre più importante, dal momento che la realtà cinese si fa sempre più vicina e presente al nostro modo e al nostro futuro. Scoprire l'anima di questo colosso industriale, il suo cuore autentico, sconosciuto ai più, è quello che vogliamo fare anche noi.
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